Paolo Monti
Paolo Monti sin dagli anni ’80 opera nella sfera delle arti visive realizzando opere meta-ambientali tese ad assottigliare la soglia percettiva tra visibile e non-visibile. Immagini possibili con tendenza a verificarsi, dove l’unica costante è il mutamento. Una ricerca posta al limite tra Arte e Scienza che si realizza in opere in cui l’osservatore, attraverso il coinvolgimento attivo, diviene soggetto partecipante in grado di modificarle. Opere sistemiche che si realizzano attraverso processi generativi e di autogenerazione (autopoiesi). L’ampiezza della prospettiva sistemica di Gregory Bateson è di riferimento nella pluralità dei linguaggi impiegati.
[…] convogliando nelle sue opere l’intuito acquisito nelle ultime teorie delle scienze naturali, andando oltre la mera rappresentazione pittorica, verso un dinamico concetto tra osservatore e osservato; l’uomo e l’universo … Il concetto di un mondo sottilmente interconnesso nel quale, e attraverso il quale, siamo intimamente collegati l’uno all’altro così come all’universo, assimilato dal nostro intelletto ed abbracciato dal nostro cuore, può essere parte della risposta dell’umanità verso le sfide che adesso ci accomunano.
L’arte ha un ruolo importante nell’articolare questa risposta attraverso il veicolo proprio dell’estetica.
Dobbiamo, perciò, essere grati a Paolo Monti per averci dimostrato, attraverso la sua arte, che noi siamo parte del mondo che ci circonda, parte di una realtà sempre in mutamento che può essere caleidoscopica sulla superficie, ma che ha senso e significato ad un livello più profondo, maggiormente informato scientificamente o esteticamente intuitivo e sofisticato.
-tratto da “Una nota sul lavoro di Paolo Monti” di Ervin Laszlo in: Paolo Monti, Musis 1998-
[…] La trasformazione dell’esistente nell’arte come nella scienza, può seguire percorsi diversi, in un caso elaborando concetti e teorie, nell’altro rappresentando ed interpretando la realtà, oltre che con gli occhi, anche con il cuore e con la mente. Per conoscere questa realtà è possibile, secondo una visione integrata della cultura, fare uso di fenomeni e processi scientifici, così stimolando non soltanto la curiosità del cervello dell’osservatore, ma anche il suo senso critico ed i suoi sentimenti.
-tratto dalla “presentazione del catalogo Paolo Monti” di Luigi Campanella in: Paolo Monti, Musis, 1998-
[…] Questa tematica trova un’affascinante trattazione nell’opera di Paolo Monti. Attraverso l’uso di strumenti tecnico-scientifici l’autore trasforma l’evento fisico in un’opera visualmente tangibile, dove emozioni, biologia, scienze dei materiali, fisica, chimica diventano così un “mixage” scientifico da combinare con l’esperienza artistica.
-tratto da “Flottage” di Luigi Campanella in: Musis e Paolo Monti, Musis 1996-
[…] Collocandosi in un’area che ha avuto ed ha parte importante nella storia dell’arte, Monti utilizza materiali e processi tipici della tecnologia per costruire “macchine” la cui finalità non e’ tanto mostrare i nessi, ormai evidenti tra arte e scienza, quanto ricercare una possibile “quarta dimensione”. Un luogo mentale, cioè, dove percezione e immaginazione, razionalità ed emozione, possano coesistere.
-tratto da “Paolo Monti” di Cristiana Perrella in: Tema celeste, n. 42-43-
[…] Una vera scientificità dentro il fare artistico è rara, e diventa rivendicazione se raffrontata ai due versanti maggioritari del dialogo risentito fra arte e tecnologia (nel cui contesto sfuggente sembra comodo rubricare anche Monti). Da una parte il primato dell’immagine e della performatività tecnologica, che tratta con enfasi spettacolare e virtuosismo tecnico il linguaggio elettronico. Dall’altra un atteggiamento di derivazione poverista e di neoavanguardia, che sottopone l’ambito tecnologico a prove critiche, a risultanze problematiche e spesso beffarde. In ambedue i fronti appare fondamentale conferire un plusvalore estetico alle presenze tecnologiche, come per redimerle da un vizio d’origine (la scientificità, verosimilmente).
Monti è sempre stato estraneo e diverso rispetto a queste due polarità, dato che il suo fare conserva ogni volta il rigore e la fantasia della scienza nell’ambiguità costitutiva dell’esperimento e della magia, del gioco e della dimostrazione. Che inoltre si arricchisce di stratificazioni e sottotesti in direzione di una nuova e attuale apologia della ragione scientifica: come sostanza speculare della ragione creativa. (La diversità di Monti è stridente specie nel suo Paese, ove gli abitanti – il bel paradosso è di Giulio Bollati – si sentono postmoderni senza esser stati prima moderni).
– tratto da “Fibrillazioni (per Paolo Monti)” di Gilberto Pellizzola in: Paolo Monti Vierdimensional2 2001-
[…] Paolo Monti affida la sua sintesi tra forma e significato ad una verifica fenomenologica, o meglio alla rilevazione ed alla quantificazione del fenomeno. Ma se fosse solo questo, il tutto rientrerebbe in un’ottica scientifica che attiene alla valutazione del reale, delimitandolo in costanti periodiche o variabili che poi si chiamano leggi. Al contrario in questo caso l’artista si appella alla scienza non solo per riprodurre il fenomeno, ma anche per collocarlo in una dimensione estetica che non chiami in causa le categorie del bello, ma quelle di un intelletto puro, in una accezione pressoché neoplatonica … in Parole povere l’oggetto estetico non c’e’ più, sostituito da una materia irretita da un circuito di linguaggio fenomenico e convenzionale. Una sorta di performance della materia. Nelle opere di Paolo Monti esiste una progettualità che pone già la posta in gioco, ma sarà la materia stessa ad operare e a fondare un atto, che, al di là della nozione di verifica scientifica, ed agisce … Tutta la processualità di Monti raggiunge una nozione di evento estetico provocato dall’autore ma totalmente indipendente.
-tratto da “Paolo Monti. Performance della materia” di Ada Lombardi. 1992-
[…] La dimensione dello sguardo psico-fisiologico cambia in continuazione, l’arte la registra e ne fa conoscenza. Paolo Monti non sfugge a questa realtà dell’arte e, scandaglia la propria sensibilità e la propria attiva percezione alla ricerca di un sentire e di un vedere diverso. Fin dall’inizio, per Monti, il traguardo era rendere visibile il non visibile, aguzzando la vista in una qualche altra dimensione per scoprirsi non solo uomo, ma percettivamente “altro”. Anche la scienza in fondo fa proprio questo, e cioè spinge oltre ed altrove i confini della dimensione umana, analizzando tutto, osservando e appropriandosi dell’osservato.
-tratto da “Rendere visibile l’invisibile” di Ada Lombardi in: IX Settimana della Cultura Scientifica Italiana, Musis 1999-
[…] L’interattività e’ presente nei lavori di Paolo Monti, che fin dagli inizi della sua ricerca concepisce l’opera come “fenomeno” in grado di promuovere una qualità percettiva diversa dall’ordinario … in cui la processualità dell’opera e’ dichiarata, attivando una percezione particolare nell’osservatore, la cui attenzione e’ portata sui fenomeni primari e semplici … L’artista si limita ad orientare una visione alternativa che ribalta quella abituale…L’idea stessa di visibilità che e’ alla base del concetto di opera, modifica i suoi presupposti, quasi che Monti spingesse verso la percezione dell’invisibile.
-tratto da “L’opera partecipata” di Lucilla Meloni, in: L’opera partecipata, Sala 1 n. 76, 1998-
[…] La questione tende a essere sotterranea all’evento: (in)visibile a queste categorie concettuali. Il problema dipende semplicemente da come ci si vuole proiettare su un’altra “entità”. La scommessa dell’arte, allora, diviene una scommessa di mutamento interno all’individuo. Forse è la prossima rivoluzione possibile … E’ all’interno di questo ambito che si situa la ricerca artistica di Paolo Moni. L’uso di mezzi tecnologici diviene pretesto per esplorare una differente concettualità che va a toccare problemi filosofici relativi alla identità dei soggetti, ma anche di interpretazione del mondo e della realtà.
-tratto da “Paolo Monti e l’identità dei soggetti” di Gabriella Dalesio in: Trovaroma di Repubblica, n. 284-
[…] Il tema della partecipazione del fruitore al definirsi dell’evento estetico e quello del mutamento dell’opera attraverso il tempo sono due argomenti di riflessione attorno ai quali, precedute e confortate dall’esperienza del gruppo Fluxus, hanno spesso lavorato le cosiddette Neo Avanguardie degli anni 60 – 70. Assolutamente estraneo a qualsiasi logica di remake e in nessun modo interessato alla pratica di utilizzare connotazioni linguistiche del recente passato semplicemente per rimarcare la propria appartenenza ad un determinato schieramento a sfondo generazionale, Paolo Monti questi temi ce li ripropone entrambi e non tanto rivisitandoli in chiave attualizzata quanto tornando ad incontrarli entro un universo di discorso assolutamente caratteristico della nostra epoca: quello che fa capo al concetto di virtualità … Non solo dunque trasformazione dell’opera e partecipazione (volendo anche corale) del pubblico legate tra loro in tempo reale, ma anche trasformazione dello spettatore come trasformazione dell’opera e sintonia di questa con il ciclo vitale di quello. In altre parole una bellissima dimostrazione del fatto che la virtualità non e’ un destino ineluttabile che immancabilmente ci farà ricadere nelle mani del grande fratello di turno, ma una nuova forma di potenziale epistemico tecnicamente supportato che sta a noi utilizzare per il meglio, ovvero in maniera creativa.
-tratto da “Il virtuale creativo” di Paolo Balmas in: Quadri & Sculture, n. 26-
[…] Anche per Paolo Monti si e’ parlato di realtà virtuale. Ma lui spiega che il suo è un uso “a ritroso” delle possibilità del software, un modo per tornare alla fisicità. La sua stanza con i raggi infrarossi (sempre alla Quadriennale) che evidenziavano l’impronta degli osservatori a seconda della loro temperatura corporea, non ha niente a che fare con la simulazione. Il computer è uno strumento che rivela le radiazioni termiche. La mia materia è naturale, è il calore del corpo. Io lavoro con la realtà, mi piace restare sulla soglia di visibile e invisibile.
-tratto da “E’ in mostra sul pc l’avanguardia telematica” di Arianna Di Genova in: L’Espresso, 21 novembre 1996-
[…] Paolo Monti esemplifica un’altra delle categorie di N.Q.C.: l’ho intitolata trasferimenti e riguarda quei rapporti di passaggio da un medium dinamico alla staticita’ del quadro … Monti ne rappresenta un prototipo radicale e ricco di caratteri aperti. Assomma particelle di altre strade dalla digifoto alla pictofoto, passando per overfoto e tecnobody. Ma la differenza con quelle vie appare netta: come dicevo sopra, il rapporto formativo dell’opera avviene attraverso un’elaborata tecnologia esterna al pannello, mentre il quadro non fa altro che formalizzare il trasferimento di un processo già chiuso. Nelle opere di Monti non esiste ritocco digitale, viraggio o modifica di alcun genere; l’effetto visibile è la conseguenza di un esperimento atipico riconducibile al principio della termocamera a raggi infrarossi.
-(tratto da “Paolo Monti” di Gianluca Marziani in: “N.Q.C. Arte italiana e tecnologie: il Nuovo Quadro Contemporaneo”, 1998-
[…] La pratica artistica e’ un’anomalia organizzata. E disciplinata in linguaggio. Al di fuori di questo, ci sono solo le chiacchiere sulla “creatività”. Il lavoro di Paolo Monti gira costantemente – e ormai da tempo – attorno a questa evidenza e a questa consapevolezza, attraverso il filtro (e il codice) di una strumentazione che va dalla più prosaica manualità fino alla più sofisticata apparecchiatura scientifico-tecnologica … Nel lavoro di Paolo Monti certamente si da’, si offre il “meraviglioso”, il Thaumazein (iper) tecnologico: a vari livelli di potenza e di seduzione, ma indubitabilmente si da’. Ma il fatto è che i processi tecnologici (su base fisica o chimica) sono semplicemente mostrati senza nessuna elaborazione particolarmente intrusiva da parte dell’artista. Monti non è alla ricerca del lato “immaginativo”, “estetico” della Tecnica; non v’è in lui alcuna patetica pretesa ideologica di “riscattare” umanisticamente la “Tecnica” fornendola “poesia” o “creatività”. Qui la tecnologia è utilizzata in modo che essa produca autonomamente, spontaneamente il proprio thaumazein. Ma perché ciò accada, bisogna – con memoria duchampiana – “metterla in posizione”. E questo solo un artista può farlo.
-tratto da “Fino al nulla” di Massimo Carboni in: Paolo Monti, Musis 1998-
2018 Paolo Monti 37788 Fronte D’onda – Invisible Cloak, a cura di Piero Pala, in Bauhaus Club a cura di Giacomo Guidi, Contemporary Cluster, Roma.
2016 Paolo Monti Edusat 37788 – ASI – Track Money. Where’s George?, La Notte dei Ricercatori Europei all’Agenzia Spaziale Italiana, ASI Roma.
2016 Volatili$$imi. The Most Dangerous Money, mostra personale a cura di Piero Pala, Pied à Terre 37788, Roma.
2015 Appunti per una visione costruttivista dell’estetica, con Riccardo Antonini e Laura Rossi, vacanza studio a cura del Circolo Bateson, Badia Prataglia (AR).
2015 Lottery Money in Orbit, con infra-descrizione cosmica di Roberto Somma 7323,
Seminario nazionale. Questo è un gioco. Questo è un Gioco! a cura del Circolo Bateson, Palazzo Papale, Viterbo.
2015 Tassonomie Spaziali. Collezione privata, a cura di Piero Pala, Pied à Terre 37788, Roma.
2014 DUNE | Sandpile, con Laura Rossi e Lucilla Ruffilli, vacanza studio a cura del Circolo Bateson, Badia Prataglia (AR).
2013 Track Money. Where’s George? a cura di Piero Pala
MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Sapienza Università di Roma.
2010 TazebAu Luce dagli occhi, a cura del Circolo Bateson, Legambiente, Roma.
2012 Approssimazioni. Riflessioni sull’alterità ed esperienze della diversità nel vivente, Circolo Bateson, Sala Concerti della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, ex Mattatoio di Roma.
2011 InfraTazebAu s’pace 2011. Informazione in Rivoluzione.
C.G.B. Satellite a Propulsione Epistemologica -Sindone R.F.I.D. 21’37”
28 novembre Galleria Orbitante EduSat-GAUSS | Sala Odeion, Museo dell’Arte Classica
Polo Museale Sapienza, Roma. 17 agosto lancio da Yasny, Russia.
2011 Il denaro non si mangia, Circolo Bateson, Centro di Cultura Ecologica, Roma.
2009 TazebAu Sensorial Money. Calibr(a)zione Quadrimensionale,
Paolo Monti – Braille book 2005 – 2009
2008 TazebAu s’pace 2008. Informazione in rivoluzione. C.G.B. Satellite a propulsione epistemologica, con Alvin Curran, Museo di Chimica, Roma.
2007 TazebAu s’pace 2007. Paolo Nespoli, l’uomo che faceva gemmare le braccia. STS 120 Esperia Harmony, IX Settimana della Cultura Scientifica Europea a cura di MUSIS e Scuola di Ingegneria Aerospaziale Universita’ La Sapienza, Roma.
2006 Money in the space, a cura di O.A.S.I., ESRIN/ESA, Frascati (RM).
2006 TazebAu Moneta relazionale, a cura del Circolo Bateson, Legambiente Roma.
2005 TazebAu Venezia Pechino, con Marco Polo Motoraid 2005 e il patrocinio di CNR, MUSIS, Circolo Bateson, Sofitel Venezia-Novotel Oasis Pechino.
2004 Rugiada armonica, a cura del Centro Studi Sereno Regis, in: “Ecologia, Epistemologia, Estetica. Il contributo di Gregory Bateson alla ricerca per la pace e all’educazione alla nonviolenza”, Sala della Consolata, Torino.
2004 La natura sistemica dell’uomo. Il pensiero di Gregory Bateson a Cento anni dalla nascita, a cura del Centro Milanese di Terapia della Famiglie e da Bollati Boringhieri Editore,
Galleria d’Arte Moderna, Torino.
2004 Fronte d’onda, con Maurizio Martusciello, a cura di Bruno di Marino,
Piazza Piccolo Mondo, Roma.
2002 DUNE | Sandpile, a cura del Circolo Bateson, “Ri-pensare il nostro tempo”.
2002 Immagine di dollaro, a cura del Circolo Bateson, “Il tempo: variazioni sul Tema”, Legambiente, Roma.
2001 Vierdimensional2, a cura di NIkolaus K.A. Laufer e Friedemann Malsch,
Università Konstanz, Galerie auf der Empore, Konstanz, Germania.
2001 Onde sonore luminose, Planetary Vision Festival, promosso dal Club di Budapest,
Palazzo dei Congressi, Orvieto (TR).
2000 Fluttuazioni, Galleria Vittoria Zileri Dal Verme, Arte in Scena, Roma.
(VIII Settimana della Cultura Scientifica Europea).
1999 Shadows of Light in Education, a cura di Bruno di Marino, Palazzo della Civiltˆ e del Lavoro, Roma. (VII Settimana della Cultura Scientifica Europea).
1999 Campi di sequenze. Collezione Privata, a cura di Ada Lombardi, Liceo Artistico di Roma, Via di Ripetta, Roma. ( IX Settimana della Cultura Scientifica in Italia).
1998 De-localizzazioni, Galleria Arco di Rab, Roma.
(VI Settimana della Cultura Scientifica Europea)
1998 Thermical Mirror in The Artic Global Change, prodotto dal Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) e Ny Alesund, a cura di P. Balmas,Villa Rufolo, Ravello.
1997 Flottage, Galleria ES Architetture, Roma.
(V Settimana della Cultura Scientifica Europea)
1997 Riparte, International Art Fair, Sheraton, Roma.
1996 Flottage, Galleria Planita, Roma. (IV Settimaana della Cultura Scientifica)
1993 Quadrimensionale, Galleria Arco di Rab, Roma.
2019 Paolo Monti ● M ZONE 37788 @ Festival delle Innovazioni della Scienza e delle Arti, Casa delle Culture e della Musica, Velletri (RM).
2018 Minley Manor Art Event @ Chinese New Year • Art Exhibition • Art Talk, a cura di Jincheng Liu, Blackwater – Surrey UK.
2016 Fractals on a Sphere, a cura di National Oceanic and Atmospheric Administration –
NOAA – Silver Spring Campus, Washington (USA).
2015 Cine Experimental Italiano, a cura di Piero pala, CRATER Lab, Barcellona, Spagna.
2015 Enigmatico Stilnovo, a cura di Piero Pala, Jolly Roger 2, Roma.
2015 Future Perfect, a cura di Piero Pala e Sarra Brill, Rialto, Roma.
2013 Senza Titoli, testo critico a cura di Piero Pala, Libero Accesso Art Studio, Ceglie Messapica (BR).
2012 Denaro Geneticamente Modificato, Terza Conferenza Internazionale sulla decrescita per la sostenibilità ecologica e l’equità sociale, con il Circolo Bateson sezione Poster, Università IUAV di Venezia.
2009 Libri Unici, a cura di Vittoria Zileri Dal Verme, Vigna La Corte – Centro storico
San Felice Circeo (LT).
2006 TazebAu Venezia Pechino, Workshop “Multi-quality Approach to Cultural
Heritage” a cura del CNR selezione per la “Primavera Italia – Giappone 2007”.
2006 Esperienze di Scienza ed Arte, a cura di Luigi Campanella (MUSIS),
XVI Settimana Italiana della Cultura Scientifica, Museo di Chimica,
Universita’ la Sapienza, Roma.
2006 Mostra Acquisti e Doni dal 1997-2005 nei Musei Comunali, a cura di Giovanna Bonasegale, Maria Elisa Tittoni, Assessorato alle Politiche Culturali – Sovraintendenza BB.CC. del Comune di Roma, Musei Capitolini, Roma.
2002 Italijanski avtoportreti, a cura di Antonio ArŽvalo e Aurora Fonda,
Gallerie Costiere di Pirano, Galleria Civica, Slovenia.
1999 Procida Film Video. Fatti d’arte, a cura di Antonio ArŽvalo e Bruno di Marino
Procida, Napoli.
1999 Autori-tratti-italiani, a cura di Antonio ArŽvalo e Aurora Fonda, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia.
1998 Tracce Significanti. L’Arte Italiana Oggi, a cura di Katerina Koskina e Franco Fanelli, Hellenic Art Galleries Association e The J.F. Costopoulos Fondation, Museo Gazi, Atene. Grecia.
1998 Art Athina ’98, International Art Fair, Atene, Grecia.
1998 Stile Libero, a cura di Bruno Di Marino, Teatro Giuseppe Verdi, Salerno
e Sala 1, Roma.
1998 La Festa dell’Arte, a cura di Alessandra Borghese e Ludovico Pratesi,
Ex Mattatoio, Roma.
1998 L’Opera Partecipata, a cura di Lucilla Meloni, Sala 1, Roma.
1997 Partito Preso – L’architetto e l’artista a confronto per l’ampliamento della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, a cura di Anna Mattirolo, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma.
1997 Se il sole è di tutti, a cura di Ivana Conte, Teatro Uomini, Forlanini, Roma.
1997 Verso una nuova mitologia? Da Peter Brook al cyberspazio, Teatro Vascello, Roma.
1997 Triennale di Milano, Giovani architetti italiani. Palazzo della Triennale (MI).
1996 VI Biennale Internazionale di Architettura di Venezia “Sensori del futuro”,
a cura di H. Hollain, Padiglione Italia, Venezia.
1996 XII Quadriennale Italia 1950 – 1990 Ultime Generazioni, Palazzo delle Esposizioni, Roma – Arte e Scienza, IV Settimana della Cultura Scientifica in Europa – MUSIS Roma.
1996 Cyber Days, prodotto da TELECOM, a cura Ludovico Pratesi, Palaeur, Roma.
1996 Tempi Ultimi, XIII Biennale Citta’ di Penne, a cura di Paolo Balmas e Lucia
Spadano, Penne (Pescara).
1995 Arte Urbana, mostra concorso nazionale di idee citta’ di Campobasso, a cura di Marcello Fabbri e Silvia Massotti, Campobasso.
1995 cArtemonete d’artista, a cura di Emma Politi e Marco Rossi Lecce, Galleria Giulia, Roma.
1995 Osservatorio di confine, a cura di Gabriella Dalesio, Citta’ della Pieve (Perugia) e Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea dell’Aquila.
1994 Dal segno all’invisibile corporeita’, a cura di Vittoria Zileri Dal Verme (invito di Gabriella Dalesio), Sala 1, Roma.
1994 Osservatorio Singolare, a cura di Gabriella Dalesio, Rocca Paolina Perugia e Palazzo della Corgna, Cittˆ della Pieve (PG).
1994 Notizie. Giovani artisti italiani, a cura di Gilberto Pellizzola (invito di Giuditta Villa),
Palazzo Massari, Ferrara e Sala Malaga, Trento.
1993 Altro e arte. Giovani artisti 5, (invito di Massimo Carboni),
Palazzo delle Esposizioni, Roma.
1993 Time to Time, a cura di Alessandra Galletta, Castello di Rivara, Torino.
1993 Arte in classe, a cura di Ludovico Pratesi e Maria Semeraro,
scuola G. Carducci, Roma.
1993 Essere del luogo essere nel luogo. Incontro Italia- Romania,
Boville Ernica e Bucarest (RO).
1993 I luoghi, a cura di Ludovico Pratesi, Galleria Il Segno, Roma
e Eva Menzio, Torino.
1992 Ter, Invito Italiano, XXXVII Mostra Internazionale d’Arte Contemporanea,
a cura di Achille Bonito Oliva (invito di Ada Lombardi), Termoli.
1992 Misure e Misurazioni. L’altro centro dell’arte, a cura di Gabriella Dalesio,
Villa Campolieto, Ercolano (NA).
1992 Molteplici Culture, arte e critica, a cura di Carolyn Christov Bakargiev e Ludovico Pratesi (invito di Massimo Carboni), Convento di S. Egidio, Roma.
1991 Tempi, Progetto Civitella D’Agliano (Italia) – a cura di Carla Zickfeld, Stefan Karkof e Massimo Carboni.
1990 Natura, Progetto Civitella D’Agliano (Italia) – a cura di Carla Zickfeld, Stefan Karkof e Massimo Carboni.
2018 Settennato EX ARTE 37788 11 agosto MMXVIII, Synop Satricum Tenuta 7 – Terramatta Social Club – Campoleone (RM).
2012 IceMoney, con Pierre Hebert, Massimo Ceccarelli, Massimo D’Andrea a cura di Complus Events e Dal Suono Sommerso, e-theatre, Roma.
2011 Epistemological Water, MUSIS, Roma.
2010 La Madonna del mercurio, Ermeta, Amiata.
2002 FontanAurea, Metatron in M Zone, Roma.
2001 Conveyer-Belt Dust Dollar, Metatron in M Zone, Roma.
2000 Retroazioni, Metatron in M Zone, Roma.
1999 11 Agosto – Eclipse ’99. Flaying Shadows. Rifrazioni luminose definiscono
immagini cangianti, prodotto CNR, MUSIS, SONY, Simitecno – ANIM 1Image
Analyser, FLYR Infrared Systems, Europa – Asia.
1998 Lightonmyselfnow, Illegal Studio Gallery Traslatio.
1997 Thermoflottage, VIII Settimana della Cultura Scientifica in Italia, prodotto da MUSIS, SONY, Agema Infrared Systems, Aeroporto di Linate, Milano.
1996 Immagine di Dollaro. Un immagine muta progressivamente fino alla sua
completa sparizione, Circolo Bateson – Laboratorio Epistemologico, Roma.
1995 Flottage. Flussi articolati di caldi e di freddi definiscono immagini cangianti,
Illegal Studio Gallery Traslatio.
1994 Seeing the Light, Golden Hill, Tuscany.
Vanishing Mirror, promosso dalla Regione Toscana, Museo del mercurio, Piazza della Memoria, Abbadia San Salvatore (Siena).
1992 Metafora del Denaro, a cura di Gabriella Dalesio, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Palazzo Serra di Cassano, Napoli.
Pala, P. “PAOLO MONTI 37788 … TASSONOMIE SPAZIALI” 2015
Somma, R. “ARTE E SPAZIO” 2015
Lynch, S. “PAOLO MONTI … é possibile andare oltre!” 2015
Ruffilli, L. “RIFLESSIONI nell’ambito della vacanza-studio del Circolo Bateson” 2014
Pala, P. “Silvio Gesell, il Monetary Crank, e le banconote del dissenso in Paolo Monti: dove la verità è rivoluzionaria” 2012
Pala, P. “Paolo Monti ▪ FILM PERFORMANCE, EXPANDED e HI▪TECH GRAPHIC VIDEO” 2011
Dinelli, S. “TazebAu. Oltre il danno della separazione: sintonie non programmate su piattaforma story teller” 2011
Castelli Gattinara, E. “Arte e scienza… con un pizzico di malizia. A proposito di “La luna nel pozzo” di Paolo Monti” 2007
Campanella, L. “SOCIETÀ DEI NOSTRI TEMPI. PAOLO MONTI, TAZEBAU S’PACE, 2007” 2007
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in: Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
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in: Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
Läufer, N. “Sulla caducità” in: Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
Carboni, M. Estratto da: “Fino al Nulla” (Musis 1998) in: Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
Pellizzola, G. “Fibrillazioni (per Paolo Monti)” in: Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
Canevacci, M. “Odoralo è Buono”, in: Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
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Sailer, A. „Von Wissenschafts -Experiment zur Kunst“ in: Südkurier –23 Gennaio, 2001
Paolo Monti, Vierdimensional2 2001
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